Vieni, Santo Spirito

«“il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”» (Vangelo di Giovanni 14,26).

Nel giorno di Pentecoste, la liturgia della Chiesa fa pregare i fedeli con un’antica invocazione allo Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità, legame d’amore tra il Padre e il Figlio, che, nel nome del Figlio, il Padre manda agli uomini affinché insegni loro ogni cosa.

San Paolo dice che «tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio» (Rm 8,14).

Invocare lo Spirito Santo ci ricorda innanzitutto che siamo figli di Dio e ci dà la forza per esserlo realmente. È come ritornare nel grembo del Padre, e rinascere con Cristo a vita nuova…

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Illumina i nostri pensieri, così che si diradino le tenebre dell’orgoglio, della superbia, della prepotenza; illumina i nostri sentimenti, perché non ci sia più rancore, odio, indifferenza; illumina i nostri occhi, affinché chi ci guarda non veda mai violenza.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Rendici semplici, poveri, umili; rendici accoglienti, generosi, solidali; rendici miti, pazienti, amabili. Fa’ che sappiamo rinunciare a noi stessi, ai nostri beni e al nostro bene, per il bene degli altri.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Forza dell’amore di Dio; amico fedele; sostegno sicuro. Modello di relazioni sane e belle; fonte di pace e di gioia; medicina per ogni dolore.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. Dacci la tua vita, quando siamo stanchi di vivere; dacci il tuo respiro, quando le preoccupazioni ci opprimono; dacci la tua gioia, quando le lacrime spengono la nostra.

O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Riempici di Te. Infiammaci d’amore. Trasforma il nostro cuore, per farlo diventare come il cuore di Gesù.

Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Liberaci da ogni tentazione di male; da ogni attaccamento al male; da ogni desiderio di male; da ogni inclinazione al male.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Purifica il nostro corpo e santifica la nostra anima, affinché in ogni nostra azione ci sia spazio per la tua salvatrice azione.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch’è sviato. Intervieni Tu, con la tua potenza, quando noi non riusciamo a cambiare il male in bene; e quando non sappiamo riconoscere il bene nel male.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Donaci sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio.«La sapienza, che ci fa scoprire quanto è buono e grande il Signore e rende la nostra vita piena di sapore; l’intelletto, così che possiamo comprendere in profondità la Parola di Dio e la verità della fede; il consiglio, che ci guiderà alla scoperta del progetto di Dio sulla nostra vita; la fortezza, per vincere le tentazioni del male e fare sempre il bene, anche quando costa sacrificio; la scienza, che insegna a trovare nel creato i segni e le impronte di Dio, a capire come Dio parla in ogni tempo e parla a ciascuno di noi, capire che c’è una profondità e capire questa profondità e così dare sapore al lavoro, anche quello difficile; la pietà, che tiene viva nel cuore la fiamma dell’amore per il nostro Padre che è nei cieli, in modo da pregarLo ogni giorno con fiducia e tenerezza di figli amati; il timore di Dio: sentire per Lui un profondo rispetto, il rispetto della volontà di Dio che è il vero disegno della nostra vita ed è la strada attraverso la quale la vita personale e comunitaria può essere buona» (Benedetto XVI, Milano 2 giugno 2012). Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Tony Limongiello
OFS Atripalda