Tutti belli

Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore.
Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta.
Non sia, che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare
colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso
(Dalle Omelie sulla Madonna, di san Bernardo, abate)

8 dicembre. Dà sempre tanta gioia festeggiare la Madonna; e non ce ne stupiamo, perché Lei è nostra madre. Che noi l’accogliamo oppure no nella nostra casa, nella nostra vita, così come ha fatto l’apostolo Giovanni sotto la croce di Gesù, da Gesù anche noi, in quel momento, siamo stati consegnati a Lei come figli; e questa verità non può cambiare, perché la volontà di Dio non può cambiare. Ciascuno di noi è figlio suo; ciascuno di noi è amato da Lei con lo stesso amore con cui ha amato e ama Gesù, il primogenito. Ed è questo sentirci amati così, di amore puro e bello, che ci fa gioire il cuore.

Madre di tutti, Maria di Nazaret è anche esempio e modello per tutti quelli che vogliono seguire Gesù. All’annuncio dell’arcangelo Gabriele, la Madonna ha dato la sua vita affinché vivesse il figlio di Dio, affinché il Padre avesse un volto umano nel Figlio, per mezzo dello Spirito Santo. Maria ha svuotato se stessa, per essere riempita dell’amore di Dio; ha rinunciato ai suoi progetti, affinché si realizzasse anche tramite Lei l’opera del Creatore; ha sacrificato la sua volontà, per aderire pienamente alla volontà del Padre. E Gesù dirà che “non c’è amore più grande di questo” (cfr Gv 15,12-14).

Per scalare le vette della perfetta carità, bisogna scendere fino in fondo alla perfetta umiltà; proprio come ha fatto la Madonna, quando ha detto il suo ‘sì’ a Dio: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Quando la volontà di Dio incontra la volontà dell’uomo accade ogni volta il miracolo dell’Incarnazione: l’amore infinito si rende presente nel mondo finito. Ricordo una per me illuminante omelia di qualche tempo fa, di cui ho stampate nella mente e nel cuore queste parole: “Quando non diciamo ‘sì’ a Dio, Gesù non s’incarna”. Dio ci ha creati liberi e ha bisogno del nostro assenso per agire, per fare il bene. Dio aspetta la nostra risposta, come l’angelo aspettò la risposta di Maria. Quando desideriamo sinceramente la volontà di Dio, “osservando la sua parola”, allora lo amiamo veramente (cfr Gv 14,23) e amiamo veramente gli altri, e perciò siamo fecondi di ogni bene. È questa l’umiltà che dobbiamo imparare da Colei che “tutte le generazioni chiameranno beata”, perché ha saputo volere quello che voleva Dio.

Madre Elvira Petrozzi della Comunità Cenacolo, in un’intervista che ho “scoperto” sul web grazie ad un amico di fede, con grande passione dice così: «Noi non abbiamo un altro programma se non quello della volontà di Dio, che ci viene rivelata momento per momento, attimo per attimo; e mentre ci rivela ciò che Lui vuole ci dà la forza di compierlo. Io dico al Signore: “Fammi conoscere la tua volontà nel momento in cui vuoi che la compia, neppure un minuto prima”. Perché? Perché la natura umana è ferita, e se io conosco [la volontà di Dio] tanto tempo prima, la progetto, la programmo, me la studio, allora ci metto del mio, ci metto della natura, e la natura – ripeto – è ferita, è orgogliosa, è ambiziosa, vuol fare bella figura, vuol raggiungere degli scopi, vuol vedere dei risultati. Io, invece, tutto questo non lo voglio; io voglio la volontà di Dio!» (cfr. https://www.youtube.com/watch?v=SF3LThloFYM).

Ogni giorno può essere la nostra “Annunciazione”; ogni momento può essere il tempo opportuno e ogni luogo può essere il posto ideale in cui Dio sceglie di rivelarsi, o meglio di rivelarci cosa desidera fare con noi, con la nostra collaborazione, in quel momento e in quel luogo precisi, affinché regni l’amore. E non vedere in anteprima la sua volontà ci conserva “santi e immacolati”: “tutti belli”, come la “Tutta bella” Maria, senza le macchie e le ferite della nostra umanità.

Tony Limongiello
OFS Atripalda

3 commenti

  1. Bravo Tony! Ho letto il tuo articolo tutto d’un fiato: a me ha fatto l’effetto di un balsamo spalmato su una ferita… grazie di cuore!

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