Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento” (Mc 1,9-11).
Dalla stalla di Betlemme alle rive del Giordano, il vangelo di oggi, da un giorno all’altro, ci fa fare un lungo salto nello spazio e nel tempo. Molti sono i chilometri che separano il villaggio di Betlemme dal fiume Giordano; molti sono gli anni trascorsi dall’adorazione dei Magi al battesimo di Giovanni. Due episodi lontani, due scene diverse; ma unico e medesimo è lo scopo: mostrare chi è Gesù.
Ricordiamo il significato dei doni dei Magi: l’oro simboleggia la regalità del Bambino nato, l’incenso richiama la sua divinità e la mirra, che veniva usata per la mummificazione, esprime il sacrificio e la morte dell’uomo Gesù. Ecco l’identità e il destino di Gesù, il senso della sua vita. Nel Battesimo al Giordano, i simboli sono superati – e così confermati – da una parola chiara: “Gesù è il Figlio di Dio”.
Sembra che sia necessario un cammino affinché la rivelazione si realizzi pienamente, affinché possa essere compresa e quindi vissuta.
È il percorso di iniziazione di chi ancora non crede in Dio? È l’itinerario di fede di ogni credente, per conoscere meglio Dio e amarLo di più? È la vita della Chiesa, pellegrina dietro al suo Maestro e Signore? È la storia dell’umanità intera alla ricerca della verità e della felicità?
Da Betlemme al Giordano, per accogliere dal Padre il dono del Figlio attraverso lo Spirito Santo. Da Betlemme al Giordano, per preparare il cuore e la mente a ricevere i frutti della salvezza portata da Gesù. Da Betlemme al Giordano, per lasciarsi coinvolgere dall’amore di un Dio che ha voluto coinvolgersi con l’uomo. Da Betlemme al Giordano, per comprendere vivere e testimoniare che il cristianesimo – come diceva don Luigi Giussani – è “Dio in terra”!
La festa del Battesimo di Gesù, allora, ci ricorda che non c’è separazione tra cielo e terra, tra Dio e l’uomo, perché Dio si è fatto uomo. «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Il Dio di Gesù Cristo abita la vita di ogni uomo, di tutto l’uomo e di tutti gli uomini: Il Dio di Gesù Cristo vuole incontrare ciascuno nella sua personale realtà, affinché ciascuno incontri se stesso nella sua verità; il Dio di Gesù Cristo vuole incontrare i diversi aspetti e i vari ambiti dell’esperienza umana, affinché ogni cosa abbia senso; il Dio di Gesù Cristo vuole incontrare tutti, affinché nessuno si senta mai solo ed escluso.
Per questo la fede cristiana invoca e spera: “MARANATHÀ, VIENI SIGNORE GESÙ”! E prega e attende che tutti così invochino e così sperino…
«Oh, se sperassimo tutti insieme / tutti la stessa speranza / e intensamente / ferocemente sperassimo / sperassimo con le pietre / e gli alberi e il grano sotto la neve / e gridassimo con la carne e il sangue / con gli occhi e le mani e il sangue; / sperassimo con tutte le viscere / con tutta la mente e il cuore / Lui solo sperassimo; […] e noi finalmente in quell’attimo dicessimo / quest’unica parola / perché delusi di ogni altra attesa / disperati di ogni altra speranza, / quando appunto così disperati / sperassimo e urlassimo / (ma tutti insieme / e a quel punto convenuti) / certi che non vale chiedere più nulla / ma solo quella cosa / allora appunto urlassimo / in nome di tutto il creato / (ma tutti insieme e a quel punto) / VIENI VIENI VIENI, Signore / vieni da qualunque parte del cielo / o dagli abissi della terra / o dalle profondità di noi stessi / (ciò non importa) ma vieni, / urlassimo solo: VIENI!» (David Maria Turoldo, Ballata della speranza).
Tony Limongiello
OFS Atripalda
Come al solito, Tony, le tue parole sono profonde e invitano alla riflessione. Che la storia di Gesù e le vicende narrate siano per tutti fonte di amore, di coerenza, di gioia, di fede nel Signore!
Grazie, Tony, di donarmi queste belle occasioni di riflessione che mi rassicurano dell’amore di Dio. Ne ho sempre bisogno! 🙏
Le tue riflessioni hanno scavato nel nostro cuore spingendoci ad attuare in modo più aderente al Vangelo il nostro essere cristiani. Grazie, Tony!