Nella giornata mondiale dell’abbraccio, è bello riflettere sulla tenerezza che Dio Padre e Cristo riversano nelle nostre vite e che dovremmo imitare per costruire attorno a noi relazioni autentiche e dare dignità alle nostre anime e ai nostri corpi.
Proponiamo una poesia dell’autrice italiana Mariangela Gualtieri, tratta dalla raccolta Bestia di Gioia (Einaudi, 2010).
Sii dolce con me. Sii gentile.
E’ breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno
della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore.
a cura della Redazione
Grazie per avermi fatto conoscere la bellissima poesia della poetessa Mariangela Gualtieri. L’ho letta tutta d’un fiato e mi è entrata nel cuore…
Bellissima…non la conoscevo. Grazie