Siamo giunti alla conclusione di questo percorso di riflessione fraterna circa il sogno di un’Umanità disinteressata. Questo sogno diventa sempre più forte e decisivo quanto più aumentano intorno a noi le minacce contro la pace mondiale, contro la dignità e la libertà di ogni persona umana, contro la nostra Terra, Casa Comune che fa difficoltà anch’essa a respirare, perché tutto è connesso e compromesso: aria, terra e mare.
Noi purtroppo abbiamo reso la Terra un deposito di sporcizia e rifiuti, ma quello che la fa piangere di più è lo scandalo terribile e inaccettabile di essere “bagnata” ogni giorno con il sangue dei suoi figli, nostri fratelli e sorelle. Abbiamo urgenza di dire BASTA! Abbiamo urgenza di credere e chiedere a noi stessi e all’Umanità disinteressata di uscire dalle ombre della morte e ridonare al mondo la speranza che portiamo dentro.
Dove si radica questa speranza? Ce lo ricorda Papa Francesco nel messaggio ai giovani per il quinto anniversario della Christus vivit (25 marzo 2024): Cristo vive e ci vuole vivi!
E certamente il messaggio non è diretto solo ai giovani, perché sappiamo che un cristiano non invecchia mai; chi segue Cristo è sempre una nuova creatura, animata dallo Spirito Santo, che è Vita e Verità, animata dalla Parola e dall’Eucaristia, che rinnova ogni giorno il nostro tessuto umano per conformarlo all’immagine di Gesù. Quindi, ascoltiamo l’esortazione di Papa Francesco:
«Vorrei anzitutto che le mie parole ravvivassero in voi la speranza. Nell’attuale contesto internazionale, infatti, segnato da tanti conflitti, da tante sofferenze, posso immaginare che molti di voi si sentano scoraggiati. Perciò desidero ripartire insieme a voi dall’annuncio che sta a fondamento della speranza per noi e per l’intera umanità: “Cristo vive!”.
Lo dico a ciascuno di voi in particolare: Cristo vive e ti ama, infinitamente. E il suo amore per te non è condizionato dalle tue cadute o dai tuoi errori. Lui, che ha dato la sua vita per te, non aspetta, per amarti, la tua perfezione. Guarda le sue braccia aperte sulla croce e “lasciati salvare sempre nuovamente”, cammina con Lui come con un amico, accoglilo nella tua vita e lasciagli condividere le gioie e le speranze, le sofferenze e le angosce della tua giovinezza. Vedrai che il tuo cammino si illuminerà e che anche i pesi più grandi diventeranno meno gravosi, perché ci sarà Lui a portarli con te. Per questo, invoca ogni giorno lo Spirito Santo, che “ti fa entrare sempre più nel cuore di Cristo, affinché tu sia sempre più colmo del suo amore, della sua luce e della sua forza”».
Le parole di Papa Francesco risvegliano dentro di noi tanta tenerezza e fiducia, ma fanno venire in mente anche l’immagine tanto nota e tanto cara del giovane Francesco d’Assisi davanti al Crocifisso. Dopo aver ascoltato e abbracciato il Crocifisso nella chiesina di San Damiano, e, soprattutto, dopo aver incontrato lo stesso Crocifisso nei lebbrosi, Francesco ha scoperto la bellezza vera della Vita, dell’amicizia con Gesù e della figliolanza divina, che rende libero il cuore e genera fraternità.
Dopo Cristo, dopo Francesco, il mondo persevera nelle sue dinamiche belliche. La speranza dentro di noi diventa, quindi, preghiera e missione, proprio come avvenuto in Francesco d’Assisi:
«O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda.
Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen» (FF: 276).
Chissà quante volte impieghiamo tempo ed energie per capire come risolvere certi problemi, rapporti spezzati, situazioni non desiderate e che feriscono cuori e relazioni personali, comunitarie, sociali. E quanto tempo ed energie si consumano anche per affrontare questioni di carattere internazionale. Papa Francesco ci ricorda che basta aprire il cuore a Cristo.
Questa santa svolta avviene non con effetti speciali o con grazie particolari, ma come accoglienza: è realtà a portata di mano! Gesù si fa nostro compagno di cammino; Gesù ci spiega il senso della vita e il significato di ogni avvenimento con il pane quotidiano della Sua Parola di saggezza; Gesù ci sostiene ogni giorno con la Sua stessa Carne donata a noi e per noi nell’Eucaristia, come Pane per la Vita del Mondo. Ma ci crediamo veramente? Troviamo tempo per tutto nella nostra giornata; non mancano quei dieci minuti da passare al bar ogni mattina o ogni pomeriggio con i nostri amici… Che bello! Assolutamente importante e per qualcuno forse anche necessario. Chissà però se sentiamo lo stesso desiderio/bisogno di rivolgerci dieci minuti al Signore in preghiera, per consegnarGli la giornata che comincia; di ascoltare, per qualche minuto, il Vangelo del giorno, che è luce sul nostro cammino; oppure, per i più audaci, di partecipare alla messa quotidiana ed essere “con Cristo”, che ad ogni Eucaristia redime questo mondo dalle sue cadute e miserie, purificandolo con il Suo Sangue per ricondurlo, ogni giorno, al Padre!?
«Quanto vorrei che questo annuncio arrivasse a ciascuno di voi, e che ognuno lo percepisse vivo e vero nella propria vita e sentisse il desiderio di condividerlo con i suoi amici! Sì, perché voi avete questa grande missione: testimoniare a tutti la gioia che nasce dall’amicizia con Cristo» (Papa Francesco).
Suor Maria Aparecida da Silva
Suore Piccole Missionarie Eucaristiche di Atripalda