Oggi la Chiesa festeggia Sant’Antonio: un santo il cui culto è diffuso in tutto il mondo e amato da tutta la comunità cristiana. E anche noi atripaldesi, molto devoti a Sant’Antonio, viviamo il giorno della sua festa con attiva partecipazione, sia con la Messa che con la processione.
Sant’Antonio, nato a Lisbona da una nobile famiglia, a quindici anni decide di entrare nella Chiesa, ma è l’incontro con il francescanesimo che gli cambia la vita. A seguito del suo incontro con alcuni missionari francescani poi decapitati, infatti, decide di plasmare la sua vita cristiana secondo gli insegnamenti di Francesco, con uno stile improntato alla povertà. Decide di cambiare il suo nome da Fernando (nome di battesimo) ad Antonio, E, saputo che lo stesso Francesco aveva indetto un Capitolo Generale per incontrare tutti i suoi frati, fece un lunghissimo viaggio per arrivare ad Assisi, dove finalmente incontrò il Santo di cui aveva solo delle conoscenze indirette.
Antonio divenne un grande predicatore, viaggiando continuamente, e in particolare, insieme alle istanze morali, si dedicò alla predicazione contro gli eretici. Antonio era uno dei pochi ad avere una base dottrinale solida per una riflessione teologica e antieretica. Antonio predicò a favore dei poveri e per le vittime dell’usura. Antonio si batté anche contro la violenza sulle donne. E’ famoso, infatti, il miracolo in cui una donna, picchiata dal marito che le aveva anche strappato i capelli, invocò Antonio che accorse da lei, le rilegò i capelli e fece ritornare l’armonia nella famiglia.
Muore a Padova il 13 Giugno, all’età di soli 36 anni. Gli fu dedicata la Basilica di Padova e Giotto ha dipinto un intero ciclo di affreschi sul Santo nella cappella degli Scrovegni. Fu subito fatto Santo, sia per la sua vita interamente dedicata alla Chiesa, sia per molti miracoli da vivo e da morto: tutti i malati che si recarono alla sua tomba dopo la morte furono guariti.
Sant’Antonio è raffigurato vestito come San Francesco, con il saio, simbolo di povertà. Ed è raffigurato insieme a Gesù Bambino, sia perché si racconta che Sant’Antonio abbia incontrato Gesù Bambino stesso nelle sue preghiere, ma, al di là di questo momento “reale”, la raffigurazione con Gesù è legata alla sua profonda fede. Un altro simbolo del Santo è il giglio, simbolo di purezza e di castità e della lotta contro il male. Viva Sant’Antonio e auguri a tutti coloro che portano il nome di Antonio, Antonella, Tony, Antonietta, e altri…
Daniele Pirozzi
OFS Atripalda
Grazie Daniele per questo articolo che, in modo chiaro e completo, contribuisce a fare conoscere meglio la figura di Sant’Antonio, un santo amato e venerato da tutti.