Oggi, sempre sul tema dell’umiltà, condivido e commento una poesia molto significativa di Bruno Ferrero (presbitero e scrittore, appartenente ai salesiani): “Elogio dell’umiltà”.
Camminavo con mio padre, quando all’improvviso si arrestò ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò: “Oltre al canto dei passeri, senti qualcos’altro?” Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi: “Ascolto il rumore di un carretto”. Giusto, mi disse. E’ un carretto vuoto. Io gli domandai: “Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?” E’ facile capire quando è un carretto vuoto tanto più fa rumore.
Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri, è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice: “Quanto più il carretto è vuoto tanto più fa rumore” .
Breve ma intrisa di significati. Con la metafora del carretto, l’autore ci fa capire come l’umiltà conta più dell’apparenza. L’umiltà non fa rumore, perchè è quella virtù che permette agli altri di farci scoprire i nostri talenti, senza che siamo noi a doverli mostrare come trofei a tutti i nostri conoscenti. Chi è pieno di sé, in realtà è vuoto. Eppure, nella società antica il termine greco per “umile”(gr. tapeinos) aveva un significato negativo. La società apprezzava gli uomini liberi e di nobili natali e generalmente disprezzava gli “umili”, cioè i sottoposti, i servi e gli schiavi. Umili erano praticamente gli umiliati, i sottomessi, coloro che avevano un comportamento servile, quelli che si dovevano abbassare agli altri, ai potenti, per il loro status sociale.
Ma sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, gli “umili” non sono disprezzati. Anzi, nella Bibbia si dice spesso che Dio innalza gli umili. E nel Vangelo il termine “umile” è attribuito a Gesù, che ci ha dato un esempio di assoluta umiltà con la lavanda dei piedi. Anzi, non c’è salvezza senza umiltà. Anche Papa Francesco lo ha ribadito più volte: “Senza l’umiltà, senza la capacità di riconoscere pubblicamente i propri peccati e la propria fragilità umana, non si può raggiungere la salvezza e neanche pretendere di annunciare Cristo o essere suoi testimoni. Questo vale anche per i sacerdoti: i cristiani devono sempre ricordare che la ricchezza della grazia, dono di Dio, è un tesoro da custodire in «vasi di creta» affinché sia chiara la straordinaria potenza di Dio, di cui nessuno si può appropriare “per il proprio personale curriculum”.
Chiarissimo. Dunque, cerchiamo di essere umili nella vita di tutti i giorni, senza ostentare le nostre virtù inorgogliendoci davanti agli altri. Cerchiamo di non essere come “dei carretti vuoti che fanno rumore”…
Daniele Pirozzi
OFS Atripalda
Un articolo che si legge tutto d’un fiato e spinge a mettere in pratica l’esortazione finale, uniformando il proprio stile di vita all’ideale dell’umiltà.